La leggenda narra di un povero contadino che, non potendo permettersi di comprare dei vasi per le sue piante, ne avvolgeva le radici con del muschio e le fissava con della juta. Una volta cresciute, le disponeva su un piatto o le appendeva in modo che tutti le potessero ammirare.
A differenza di altri stili di bonsai, la sua storia non è così antica.
Si dice che l’idea derivi dalla tecnica Nearai, uno stile popolare in Giappone durante l’epoca Edo (1603 – 1868), dove il bonsai veniva estratto dal vaso per goderne la bellezza a tutto tondo in modo da girargli
attorno ed immergersi nella filosofia zen.
I kokedama sono delle piante le cui radici vengono avvolte in un primo strato composto da argilla e terra e ricoperto con muschio fino a formare una sfera omogenea (legata con spago di juta) e compatta, pronta per essere esposta su una base piana o da appendere al soffitto o alla parete.
È possibile realizzare Kokedama con moltissime piante o fiori a seconda del gusto personale e della stagionalità.
L’innaffiatura consiste nel nebulizzare la base della pianta e la sfera o nell’immergere in acqua solo la sfera di muschio per qualche minuto.
La frequenza di innaffiatura dipende dal tipo di pianta. Se cactus o pianta grasse richiede innaffiature meno frequenti, se altra pianta maggiori. Scopri di più e acquista il tuo
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